Kettlebell cos'è?


Il Kettlebell è un attrezzo, normalmente in ghisa, di forma sferica, con il fondo piatto ed una maniglia nella sua parte superiore. Sembra che la sua forma tragga origine da attrezzi simili, riscontrabili in antiche scritture egizie e dell’estremo oriente di oltre 2000 anni fa. I monaci Shaolin utilizzavano delle giare opportunamente rinforzate e riempite di sabbia per i loro esercizi di potenziamento muscolare, che per concetto ricordano appunto i Kettlebell. Quello che invece è assolutamente certo è che nel 1704 all’interno di un dizionario russo era presente il termine che indica i Kettlebell in Russo, Girya (proprio da giara), cosa che ne indica necessariamente la già allora esistenza. Ed è proprio nell’Ex Unione Sovietica che le Girye assumono la massima notorietà nel XIX secolo in concomitanza col primo sviluppo della cultura fisica. Ai tempi ancora non esistevano manubri e bilancieri classici, né tanto meno le moderne macchine isotoniche, e , da attrezzi che usavano solamente gli “Strongest Men” nelle loro esibizioni, le Girye ben presto divennero l’unico strumento di preparazione fisica sia nelle caserme militari che nelle scuole.La durezza e l’efficacia del loro impiego portò addirittura a creare nel 1948 delle competizioni sportive interamente basate sul sollevamento delle Girye, suddivise in tre specialità che sono arrivate sino ai giorni nostri, Snatch, Jerk e Long Cycle. Nei primi anni ’80, il Ministero dello Sport Sovietico decretò ufficialmente il “Girewoy Sport” (il sollevamento delle Girye), come “Sport Ufficiale Etnico delle Repubbliche Socialiste Sovietiche”. Tutti i grandi ricercatori sportivi del passato, dal creatore del termine “Atletica Pesante” e padre dei Kettlebell, Krayevskiy a Voropayev, da Verkhoschansky a Medvedev e molti altri, hanno riconosciuto e dimostrato coi loro studi le pressoché innumerevoli applicazione e benefici in tutte le qualità allenabili della Preparazione Atletica, molto più ad esempio rispetto al lavoro con i bilancieri classici. Poi dai paesi dell’Est, l’utilizzo delle Girye si è ben presto esteso anche in Occidente, fino a quando l’avvento degli stessi bilancieri, dei manubri e poi delle prime macchine isotoniche, ha però col tempo fatto scomparire le Girye dai programmi di allenamento nei paesi occidentali, mentre sono rimasti sempre il cardine della preparazione fisica dei paesi dell’Est, vista la differenza di disponibilità economiche tra i due mondi. Ma se da una parte i paesi dell’Est hanno dovuto fare di necessità virtù, vista la differenza dei costi di realizzazione delle Girye rispetto alle altre attrezzature, in realtà per loro è stato un beneficio enorme non “cedere alla tecnologia”, in quanto i risultati durante le competizioni e i confronti internazionali (Olimpiadi ecc) hanno dato loro ragione. Gli atleti dell’ Est erano sempre più forti, potenti e resistenti di quelli dell’Ovest. Per la conformazione stessa del Kettlebell il carico è perfettamente decentrato rispetto all’impugnatura, sollevare un Kettlebell richiede forza, capacità di presa, abilità, destrezza e coordinazione.

Il Kettlebell Training è un allenamento globale e razionale, che va oltre le semplici finalità estetiche e permette di eseguire un allenamento neuro-muscolare basato sulla esecuzione dei movimenti e dei gesti che il nostro corpo è in grado di fare e non si sofferma sull’isolamento del singolo distretto muscolare fine a se stesso.

I principale benefici ottenibili grazie al kettlebell’s training sono:

  • Incrementare la Forza;
  • Migliorare la Mobilità Articolare e la Flessibilità;
  • Migliorare la Stabilità e la Propriocezione;  
  • Migliorare l’efficienza cardiovascolare e cardiorespiratoria; Incrementare la lipolisi grazie ad un notevole stimolo dell’EPOC (dispendio d’ossigeno post allenamento) e quindi accelerare il Dimagrimento;
  • Miglioramento della performance in moltissimi sport;
  • Ottenere risultati apprezzabili con tempi di allenamento brevi.

 

“Un Kettlebell è una palestra in una mano”, e con esso ci possiamo praticamente allenare ovunque, in palestra, a casa, all’aperto.

 

Alberto Zuccolo

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